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sabato 31 maggio 2014

Tutti in posa. Un muro per Passparverd

CRESCONO I PROGETTI NATI DALLE IDEE DEI PIÙ PICCOLI

236 mattonelle battono il degrado

In zona 9 i bambini «riqualificano» un luogo di spaccio.
Il 2 giugno festa per il muro colorato, «un puzzle di desideri su cui riflettere»
di Elisabetta Andreis

Progetti che partono dal basso. Anzi, bassissimo.
Salvo casi eccezionali, mai da una altezza superiore a 1,60. I bambini cambiano la città, sempre più spesso.
Incoraggiati da genitori, scuole e Comune, forti dei 9 Consigli di zona dei ragazzi e delle associazioni che con loro lavorano sul territorio, si stanno abituando a proporre e farsi ascoltare. Raccolgono idee, energie, consenso. E vanno avanti.

A Dergano-Bovisa, in zona 9, più di 200 persone - per lo più alunni della scuola primaria Marie Curie Bodio-Guicciardi ma anche adulti del corso di italiano per stranieri Asnada - sotto la guida dell’associazione «de.de.p design democratico e partecipato» hanno dato vita ad una storia durata due anni che si avvia a felice conclusione proprio adesso.

Obiettivo? «Colorare e riqualificare il grigissimo muro che unisce via Butti e via Guerzoni, luogo di spaccio e di degrado, rafforzando il senso di appartenenza al quartiere anche in vista di opere future», sprona la «de.de.p.» Claudia Barana, grintosa mamma della zona.

C’è grande energia intorno a questo progetto che gli abitanti hanno chiamato «Tutti in posa. Un muro per Passparverd», si aspetta il grande exploit.
Il 2 giugno, 236 piastrelle lavorate e disegnate a mano saranno incollate alla parete dopo due anni di lavoro e tanti sforzi. «Costa la creta, costano i colori e costa il forno dove le mattonelle si cuociono e cristallizzano, per raccogliere i 600 euro necessari ci abbiamo messo un bel po’ ma alla fine ce l’abbiamo fatta», si inorgoglisce Claudia. Non sono molte le storie che pazientemente sanno aspettare il momento giusto per fare un passo dopo l’altro, forse per questo di solito vanno lontano. E qui ne abbiamo testimonianza. «I primi appuntamenti sono stati a marzo 2012 e i bambini hanno fatto emergere subito il desiderio di personalizzare minuscoli tratti di strada che a passarci di fianco, come dicevano loro, “fanno tristezza”. Da lì l’idea di produrre le mattonelle 8x8 lavorando la creta («Non avendo una sede lo abbiamo fatto in giro, nei parchi, sui marciapiedi, fuori dalle scuole, a volte portando il necessario per merende improvvisate che ci facevano sentire un gruppo»): 236, uguali per dimensione ma diverse per intaglio e decorazione, realizzate dai bambini con gli artigiani e residenti del quartiere. Poi i disegni a tema «Cos’è per te lo spazio pubblico, di chi è?» e «Il tuo animale preferito viaggia per la città?». Infine l’esposizione in vari luoghi: la scuola, la biblioteca, la Cascina Cuccagna.
Adesso l’ultimo atto, la messa in posa col ceramista Davide Cuccinella: lunedì 2 giugno, festa della Repubblica, coi giochi Tuplay di quartiere terrà banco l’inaugurazione del muro nella sua nuova veste, con tanto di solenne taglio del nastro che si prevede affollatissimo. Il progetto «ha rafforzato la rete tra le forze esistenti sul territorio e sensibilizzato i piccoli cittadini alla cura dei luoghi a loro familiari”. Muro simbolico, questo: «Ogni singola piastrella è decorata e intagliata da una persona ma tutte insieme compongono un mosaico corale che sprigiona immagini, ricordi, pensieri della collettività».

Quel che è certo, sottolinea Ulderico Maggi di ABCittà che proprio nei giorni scorsi, con un nutrito gruppo di esperti italiani ed internazionali, nella sala Alessi del Comune si trovava al convegno «I bambini progettano la città», è che i minori hanno esigenze di qualità della vita «superiori a quelle degli adulti», desideri che i grandi «hanno dimenticato o fatto addormentare» e che sono «diritti specifici da tutelare».
Giovedì scorso per la prima volta si sono riuniti all’ex Ansaldo 300 bambini membri dei Consigli di zona dei ragazzi e delle ragazze, e hanno lanciato una idea. Un concorso per decretare qual è il cortile più amico dei bambini, quello in cui si gioca di più e meglio.

Il Comune appoggia (anzi incoraggia). Come se il monito venisse dalle istituzioni, oltre che dal bassissimo:

«Adulti, svegliatevi, resuscitate la voglia di vivere bene a Milano. I piccoli si prendono le corti. Anzi, la città».

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