
Linea 3, conclusa la tratta fino alla Comasina, via ai collaudi.
«Il premier all'inaugurazione del 26 marzo»
«Con il prolungamento della linea gialla Meno traffico da Nord»
MILANO - Sei anni di promesse, altri nove di cantieri. Gli operai lustrano i muri e piantano file di tornelli, adesso. Il metrò deve fare il tagliando e tirarsi a lucido per il debutto: i collaudi sono iniziati, la linea 3 da Maciachini alla Comasina sarà inaugurata il 26 marzo e Berlusconi è invitato alla festa.
«Il prolungamento della M3 intercetterà il traffico da nord e alleggerirà i flussi d'ingresso alla città», dice Stefano Cetti, 50 anni, neodirettore generale di Mm. In via Imbonati, in via Pellegrino Rossi, i monolocali vengono venduti a 100 mila euro, i bilocali ne valgono 150: «Avranno una rivalutazione tra il 15 e il 18%», sostiene una ricerca del gruppo Class. I prezzi della case, come i treni, corrono. Molti, in questa periferia di Milano, non ci speravano più.
L'avanzamento della «gialla» è una storia d'altri tempi. I primi finanziamenti arrivano da Roma il 30 luglio 1996, sembra una svolta: «I lavori - annuncia l'assessore dell'epoca - dovrebbero partire nell'arco del 1997 e durare sei anni». Sbagliato. Iniziano solo a fine 2002 - minatori a 16 metri di profondità, su tre turni - e nel dicembre 2006 sono già fermi: l'impresa appaltatrice (la Torno) è in crisi, finisce per cedere ramo d'azienda e incarico. Ma il passaggio si trascina al Tar: scavi bloccati fino alla metà del 2008. Quasi due anni buttati e gli ultimi tre a rincorrere: «L'ultimo intoppo - racconta Cetti - l'abbiamo avuto con l'esondazione del Seveso». La nuova tratta è stata «cannibalizzata» per sostituire gli impianti elettrici allagati nei tunnel di Brenta e Zara: «Abbiamo perso un altro mese». Ora ci siamo.
Sono serviti 267 milioni di euro per realizzare 4 stazioni e 3,7 chilometri di binari e gallerie (72 milioni a chilometro): «I treni potranno trasportare 15 mila passeggeri l'ora, nelle due direzioni». La fermata Affori Fnm è collegata al terminal ferroviario delle Nord e del Passante: «Un vero nodo d'intercambio». Gli operai stanno certificando ascensori e scale mobili. Atm dal 21 marzo farà i test con i treni vuoti.
Lungo la linea, sulle strade, ci sono giardini e scivoli per bambini. Tra viale Rubicone e via Comasina, invece, 11.200 metri quadri di detriti sequestrati in un'indagine sullo smaltimento dei rifiuti: «I nostri prelievi dicono che è tutto in regola - precisa Mm -. Aspettiamo le controdeduzioni della procura». L'area dovrebbe servire da parcheggio: in attesa dei giudici ne sarà costruito uno provvisorio da 218 posti.
Fonte: Corriere della Sera
1 commento:
«Apre il metrò fino a Comasina,
tagli ai bus»: protesta dei pendolari.
Dal 26 marzo quattro nuove fermate della linea 3 oltre Maciachini. Atm: «Servizio serale più efficiente» Trasporti - Riorganizzati i mezzi di superficie
Dal 26 marzo 4 nuove fermate M3: Dergano, Affori Centro, Affori FN e Comasina (Fotogramma)
MILANO - I mezzi delle linee 41, 52 e 83 rientrano in deposito alle dieci di sera, «fuori servizio», si congedano e lasciano la strada ai Radiobus di quartiere. Altre 7 linee vengono ridisegnate, limate, oppure sono «riclassificate», sostituiscono la tabella sul muso del pullman. La ristrutturazione della rete di superficie Atm scatta il 26 marzo, con l'inaugurazione del metrò 3 da Maciachini alla Comasina con le fermate intermedie Dergano, Affori Centro, Affori Ferrovie Nord. È una riorganizzazione profonda, che interessa oltre 170 mila utenti dalla Bovisasca a Bruzzano, a Niguarda. Il progetto è stato discusso in Consiglio di Zona 9 e «condiviso» da comitati e associazioni: «Il servizio sarà potenziato». Ma la rassicurazione non cancella i timori dei cittadini e non zittisce le proteste al call center e agli Atm point: «Poca informazione, troppe corse tagliate».
Il piano rivoluziona 9 linee di bus e la tranvia 179 da Limbiate: la 40 si ferma a Bruzzano; la 41 e la 52 vengono sostituite dai Radiobus, dopo le 22, nei settori Comasina-Bovisasca e Bruzzano-Niguarda; il capolinea della 179 trasloca da via Vincenzo da Seregno alla stazione Comasina M3. L'autobus 83 limita il servizio al Parco Nord e lì viene integrato dai tram 4 e 5 e dal Radiobus Q52 (tra Niguarda e via Don Minzoni l'83 diventa «barrata» e mantiene «solo alcune corse nelle fasce di punta del mattino e della sera»). È un gioco a incastro, bisognerà farci l'abitudine: «Ma le modifiche sono state approvate in fretta e furia - protesta Beatrice Uguccioni, presidente pd della Zona 9 -. Verificheremo l'impatto sul campo».
L'appuntamento è per sabato prossimo. Il domino Atm parte dal metrò, la nuova «linea forte» che ricuce la periferia al centro: i treni, sul prolungamento M3, potranno trasportare 15 mila passeggeri l'ora e il polo d'interscambio sarà rafforzato dalla stazione delle Nord. Obiettivo: «Intercettare il traffico da Cormano, Cusano e Bresso, offrire ai pendolari l'alternativa del trasporto pubblico, tagliare gl'ingressi in auto». È il trasferimento di migliaia di passeggeri sull'asse ferroviario a motivare la «razionalizzazione» della mappa di superficie: «Il progetto sta in piedi - commenta Andrea Bina, vicepresidente della commissione Traffico della Zona 9 -. Ma l'azienda non ci ha comunicato le frequenze dei mezzi. Se il servizio non risponderà alle esigenze dei pendolari, chiederemo ritocchi importanti».
Luca Lepore, il presidente del Consiglio di Zona 2, è preoccupato: «Restano criticità irrisolte sul nodo Cascina Gobba-via Adriano, il progetto della metrotranvia 7 è ancora fermo a via Anassagora. Gli utenti sono disorientati: serve un ripensamento dell'offerta». Le frequenze, assicura Atm, «non saranno ridotte ma incrementate». Il Radiobus, dalle ore 22, si muoverà sugli stessi itinerari dei pullman tradizionali: «Le fermate saranno raddoppiate e gli autisti potranno accompagnare i passeggeri fino a casa - dicono da Foro Bonaparte -. Il servizio è molto apprezzato dove è stato sperimentato: può essere prenotato, è più capillare e funziona fino alle 2 di notte».
FONTE CORRIERE DELLA SERA
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